Che cos’è una DI Box?
Le direct box sono anche dette DI Box, dove DI sta per “Direct Injection”, cioè iniezione diretta.
Servono principalmente per convertire i segnali non bilanciati o ad alta impedenza degli strumenti in un segnale collegabile direttamente all’ingresso microfonico di una consolle di mixaggio. Si possono impiegare sia dal vivo, sul palco, sia in uno studio di registrazione.
Un segnale non bilanciato o ad alta impedenza degli strumenti viene trasmesso dal pick-up elettromagnetico di chitarre elettriche, bassi elettrici, pianoforti elettrici e anche da alcuni sintetizzatori vintage.
Quando mi serve una DI Box?
Il modo più semplice per darti un’idea di quando potrebbe servirti una DI Box è raccontarti com’è nata.
Nell’“età della pietra dell’elettronica”, si registravano con microfono solo gli strumenti acustici. Con la comparsa dei primi strumenti elettronici, si collocava semplicemente un microfono davanti alla sorgente sonora, ad esempio il finale di potenza della chitarra. Poi qualcuno ha avuto l’idea di saltare la conversione del segnale da elettrico in acustico utilizzando un altoparlante/microfono. In concreto, il segnale elettrico generato dallo strumento elettronico (come la chitarra elettrica) veniva immesso direttamente nella consolle di mixaggio.
Il segnale elettrico di uno strumento musicale, però, non è sempre compatibile con il segnale di ingresso microfonico di un mixer, perciò occorreva uno speciale convertitore di segnale. Qui entra in gioco la DI Box, ancora oggi indispensabile nella maggior parte dei casi.
In sostanza, per passare direttamente dallo strumento alla consolle di mixaggio o all’interfaccia audio, ti occorre una DI Box.
Cosa fa una DI Box?
Di solito una DI Box ha tre funzioni:
- 1. Fa corrispondere il livello di uscita degli strumenti musicali elettronici a un livello microfono. (Potrebbe trattarsi di un sintetizzatore, un pianoforte digitale o un basso)
- 2. Converte in bilanciato un segnale di uscita non bilanciato. Quasi tutti gli strumenti elettromagnetici hanno un’uscita non bilanciata, mentre i microfoni hanno un segnale di uscita bilanciato. La maggior parte delle apparecchiature audio professionali, poi, è concepita per un flusso di segnale bilanciato, perciò è necessario che un segnale non bilanciato venga convertito in un segnale bilanciato.
- 3. Questa soluzione evita i ground loop che possono produrre ronzii.
Mi serve una DI Box passiva o attiva?
La risposta breve è: dipende dalla potenza della sorgente. Sceglierai una DI Box attiva o passiva per il tuo strumento in base al livello di uscita dello strumento.
Questa è la regola generale. Con una sorgente attiva, come una tastiera o una chitarra acustica con preamplificatore incorporato, ti consigliamo una cassa passiva. Con una sorgente passiva, come una chitarra elettrica, un basso Fender, un piano elettronico Rhodes o una chitarra acustica con pick-up piezoelettrico, ti consigliamo una cassa attiva.
Caratteristiche da ricercare in una DI Box
Dagli anni ‘60, le direct box si sono trasformate moltissimo. Nel tempo, l’aggiunta di funzionalità e opzioni ha reso estremamente versatili sia i modelli attivi sia quelli passivi. Qui indichiamo alcune funzionalità che non devono mancare in una moderna DI.
Ground Lift
Sebbene le DI Box possano ridurre sensibilmente o eliminare del tutto il rumore esterno che si accumula sui segnali non bilanciati dello strumento, anche i dispositivi audio bilanciati sono soggetti ai loop di massa. Utilizzando un ground lift commutabile, puoi scollegare il pin 1 del jack XLR della DI Box. In questo modo si impedisce il passaggio di corrente tra la DI e il preamplificatore microfonico lungo la schermatura, interrompendo il loop di massa ed eliminando il rumore.
Pad (attenuatore)
Alcune DI Box hanno un attenuatore di guadagno commutabile, detto anche pad, per evitare che il circuito venga sovraccaricato da livelli elevati. Questo circuito abbassa di una quantità fissa (di solito −15 dB e −20 dB) il segnale di ingresso. In questo modo riduce l’uscita ad alto livello dei pick-up attivi e dei dispositivi con livello linea non bilanciati, come tastiere e altri strumenti elettronici e digitali.
Thru/Bypass
Un THRU (ossia passaggio) o bypass divide il segnale di ingresso a livello di strumento sorgente in un’uscita dedicata da 1/4″. Il segnale grezzo così può essere inviato dall’uscita XLR bilanciata a un finale di potenza sul palco e al PA. Di questo sistema si avvantaggiano soprattutto i bassisti, che così possono utilizzare un solo finale di potenza per il monitoraggio in scena e abbassare drasticamente il volume del palcoscenico. Le uscite possono essere completamente passive o bufferizzate su alcune DI attive per supportare linee dei pedali degli effetti e tratti di cavo più lunghi.
Altri tipi di DI Box
DI Box per simulazione di altoparlanti
Nelle registrazioni con microfono, il suono che esce dall’altoparlante varia sempre leggermente perché con molta probabilità anche la posizione, l’angolo o l’ambiente circostante non rimangono uguali.
Qui interviene Speaker Simulation DI-Boxla DI Box per la simulazione di altoparlanti.
Una DI Box per la simulazione di altoparlanti è un dispositivo utilizzato per collegare, senza necessità di microfono, il finale di potenza di una chitarra a una consolle di mixaggio o a un’interfaccia audio. Si ottiene così un suono asciutto che simula quello dell’altoparlante senza l’interferenza microfonica di altri strumenti, sul palco o in studio.
Una DI Box per la simulazione di altoparlanti consente anche di produrre un suono di chitarra che si distingua nel mix.
DI Box di re-amplificazione (“reamp box”)
Una reamp box è semplicemente una DI Box cablata al contrario. Si potrebbe anche definire “DI Box invertita”. L’ingresso è sul lato XLR, l’uscita sul lato 1/4″. Questa configurazione è utile, ad esempio, per inviare un segnale bilanciato da un mixer a un ingresso non bilanciato di un finale di potenza o di un altro dispositivo.
In altre parole, è ideale per re-amplificare e rimodellare un suono registrato.